Le varietà resistenti e l’annata 2019 | Intervista al Dr. Carlo Peratoner
La vendemmia è alle porte! Quali considerazioni si possono già fare sull’annata 2019? E in che modo le nostre viti resistenti si sono autoprotette dagli attacchi delle malattie di questa primavera? Durante un controllo al nostro vigneto di Frattina, abbiamo chiesto al Dr. Carlo Peratoner, agronomo di Progetto Natura di farci un quadro della situazione.
Quali considerazioni si possono già fare sull’annata 2019?
L’annata 2019 è partita in maniera abbastanza difficoltosa. Le frequenti piogge nel mese di maggio e le basse temperature hanno rallentato lo sviluppo delle piante con conseguenti attacchi di malattie abbastanza importanti su vigneti convenzionali e non. C’è stato inoltre un ritardo delle fasi fenologiche, nello sviluppo e nella fioritura che quest’anno si è vista attorno all’otto di giugno. Questo andamento meteorologico sui vigneti convenzionali ha portato a fare molti interventi antiparassitari: parliamo di 8-10 interventi su quelli convenzionali e 10-15 sui biologici.
Nel caso del nostro vigneto, essendo resistente ci troviamo in una condizione ottimale con un unico intervento indirizzato a Peronospora e Oidio: la vite ha ben tollerato eventuali attacchi di queste patologie. Prevediamo di andare a vendemmiare a fine agosto – inizio settembre su tutte le varietà precoci, escluso le basi spumante. Siamo quindi in ritardo di circa una decina di giorni rispetto all’annata media.
Quali sono le malattie che attaccano le varietà resistenti?
Le piante resistenti sono in realtà tolleranti solo alle due principali malattie della vite che sono Peronospora e Oidio. Non hanno geni della resistenza su altre patologie quali Botrite, Antracnosi e Black Rot.
In che modo la pianta resiste e si auto protegge?
Le prime infezioni di Peronospora sono partite durante la primavera, attaccando prevalentemente le foglie. Su di esse si può vedere come la pianta reagisce cicatrizzando la propagazione del fungo. Alla vista si presenta un tessuto necrotico sulla superficie anteriore della foglia mentre l’altro lato, solitamente soggetto all’emissione di muffa bianca (le spore che propagano la malattia sul resto della pianta), risulta sano.
Qual è la differenza tra il biologico con varietà resistenti e quello tradizionale
Questo vigneto resistente di Terre di Ger a Frattina di Pravisdomini viene coltivato con il sistema del biologico. Contiamo un solo intervento antiparassitario contro gli oramai 12-15 dei biologici con piante non resistenti.
A questo dobbiamo aggiungere l’intervento insetticida contro lo Scaphoideus Titanus che è il vettore del microplasma della flavescenza dorata che è reso obbligatorio dalle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia per contenere questa patologia devastante. Nel caso dei vigneti bio si interviene con del Piretro che va ripetuto a circa 5-6 giorni dal primo intervento. In totale abbiamo fatto un intervento specifico per Peronospera e Oidio nell’epoca della fioritura e due interventi obbligatori per combattere lo Scaphoideus. Non si è inserito lo zolfo perché mescolato al Piretro può provocare tossicità.